sabato 12 febbraio 2011

Ponsacchini dove stiamo andando?

Ponsacco è la "città" del mobile e dell'arredamento e noi siamo i figli ed i nipoti di quegli artigiani nati nelle rughe che hanno fatto grande il nome di Ponsacco, ma anche di quei concittadini che lasciarono tutto per andare a lavorare i mattoni in Piemonte, con la speranza di tornare nel proprio paese e ricominciare da capo. Siamo quelli che ci ritrovavamo la domenica alla partita del Ponsacco; quelli che a Pontedera preferivano la giratina nel corso Ponsacchino; quelli che dopo la Santa Messa si fermavano in piazza della Repubblica a parlare del più e del meno; siamo quelli che si ritrovano per organizzare la sagra paesana, ve la ricordate quella dell'Orso che ha portato alla ribalta dei media, Ponsacco, per diversi anni? e quelli che passavano le serate del "dopo lavoro" ad allestire, con passione, il presepio all'asilo delle suore. Insomma siamo i Ponsacchini Docchè quelli che vogliono bene al proprio paese e a cui dispiace vederlo trascurato e mal ridotto così com'è oggi, però attenzione non capite male, NON si arriva alla situazione in cui siamo oggi, in un SOLO GIORNO, questo deve essere chiaro; perchè ci vogliono anni di duro lavoro per portare Ponsacco a quella di Oggi: una città, con tante case e pochi servizi, nel quale essere ponsacchino non significa quasi più nulla. Ci vogliono anni di scelte sbagliate o semplicemente di decisioni non prese, come quando Ponsacco si fece scappare l'occasione di realizzare la prima area industriale del legno o come quando, in tempi più recenti Il Sindaco e la Giunta di allora non capirono l'importanza, anche per il tessuto economico locale, di mantenere a Ponsacco la scuola superiore e se la fecero scappare proprio a Pontedera. Ed ancora la cittadella dello sport di cui si parla da anni e la piscina mai realizzata, sono l'esempio di come non si sia saputo coinvolgere il privato nella realizzazione di servizi importanti per lo sviluppo della nostra comunità. A ragion di questi discorsi basta vedere la situazione del circolo Tennis, ai Poggini: una scelta vincente. Quei campi da tennis mai si sarebbero potuti realizzare senza l'intervento del privato che viene ripagato dell'impegno economico, attraverso la gestione dell'opera pubblica. Bisogna che chi ci governa capisca che è sbagliato pensare " se una cosa non la posso fare IO COMUNE, allora non la deve fare nemmeno il privato", perchè altrimenti rimarremo sempre fermi ad attendere un treno che non passerà mai.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non è solo dispiacere vedere il nostro paese ridotto così ma rabbia! Rabbia che cresce perchè ho l'impressione che manchi rispetto, considerazione, attaccamento e amore per Ponsacco. Non ci resta che ricordare il bel paese che fu e sperare che persone come voi ce lo facciano presto rivivere.

gabry24 ha detto...

Caro anonimo più che rabbia si potrebbe dire che ne abbiamo le palle piene di tanti discorsi a partire da quello che accade a Roma per arrivare a Ponsacco. Bisogna rimboccarsi le maniche e darsi da fare se vogliamo cambiare, in meglio la nostra cara città