martedì 22 dicembre 2009

Sull'Unione dei Comuni.

Sono state votate in consiglio comunale due convenzioni:

1) Schema di convenzione tra i Comuni della Valdera per l’attribuzione all’Unione Valdera della competenza in materia di Sportello Unico per le Attività Produttive;

2) Schema di convenzione tra i Comuni della Valdera per l’attribuzione all’Unione Valdera della competenza in materia di Servizi Informatici e Telematici

entrambe trattano del passaggio di funzioni dal singolo comune all' Unione. Premesso lo scetticismo che da cittadini abbiamo manifestato più volte e poi in campagna elettorale come lista, in merito alla nascita di questo nuovo ente sovracomunale, condividiamo gli obiettivi di fondo: razionalizzare la spesa, dar vita ad un'economia di scala , avere maggior potere contrattuale.

E' però la gestione politica che ci preoccupa e che ci fa stare sugli attenti. Abbiamo sempre ctiticato la scelta, da parte di molti Comuni, fra cui il nostro, di non aver parlato con i cittadini della nascita di questo nuovo ente e di non aver spiegato in dibattiti pubblici, le ragione che lo hanno portato a formarsi.


Ci vengono fornite rassicurazioni : non ci saranno costi aggiuntivi per i cittadini, intanto assistiamo a trasferimenti di funzioni, acquisto di beni e si sente parlare di distacchi di personale che ci auguriamo siano di forma e non di sostanza .

Il nostro è sempre un comune dove il rapporto umano è ancora molto vivo e dove i cittadini hanno bisogno di avere un referente a cui rivolgersi in caso di bisogno; per questo è importante che l'ufficio rimanga su ogni singolo comune.


Nonostante le nostre perplessita, se l’Unione dei Comuni consentirà di centralizzare gli acquisti di beni, di aver maggior peso contrattuale con i fornitori e di conseguenza spuntare prezzi migliori, di ottenere quei servizi e realizzare quei progetti che come singolo non siamo in grado di fare, allora diremo che l’Unione dei Comuni è un ente necessario.

Per adesso riteniamo giusto, coerentemente con quanto sempre espresso su questo tema e visto che il nostro gruppo non fa parte del consiglio dell'unione, astenerci e aspettare l’evolversi della situazione.




1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono un dipendente pubblico come
lo sono quelli di un comune, di un unione di comuni, di una Società della Salute,di una USL.
Sono un amministrativo e come previsto dal nostro lungimirante ministro "Brunetta"sono stato valutato per poter beneficiare o meno delle risorse destinate alla contrattazione integrativa.
Anche prendendo per buono quanto legiferato(ci sarebbero molte cose da precisare) come amministrativo il buon senso avrebbe voluto che in primo luogo fosse valutata la conoscenza di principi contabili insieme a quelli economici e di diritto amministrativo.
Lo so che non ci credete ma la gestione esclusivamente politica, fa si che un dirgente con una laurea in scienze politiche
o in farmacia che non sa cosa significa la partita doppia o cosa
evidenzia la Sitazione Patrimoniale e il Conto Economico
ha la sfrontatezza di valutare un sottoposto con "Laurea in economia e commercio" su argomenti tipo "sentimento di appartenenza all'azienda" oppure "duttilità" e anche di dargli una valutazione insufficente che lo penalizza non permettendogli di accedere ad un piccolo aumento di stipendio che prima si chiamavano scatto di anzianità.

Fate bene ad essere scettici sui consorzi che vi propongono.

Se hai vertici si nominano dirigenti solo ed esclusivamente politici che perseguiscono solo ed esclusivamente tali fini e che fa dell'appartenenza politica l'unico requisito veramente importante ogni iniziativa e destinata a fallire .
Di fronte a queste scelte non ci sono"economie di scala" che tengono
si creano solo apparati elefantiaci con personale demotivato, ma fedele politicamente(fannulloni?) che mangiano inevitabilmente la linfa vitale prodotta dalle imprese e dall'economia sana del paese
e non mi dite che questo succede solo a destra o a sinistra perchè vi garantisco che "l'inciucio" in queste cose e un istituzione, e il manuale "Cencelli" come la "Bibbia" per i cristiani o il "Corano" per i mussulmani.