mercoledì 4 marzo 2009

Riceviamo e pubblichiamo. L'assessore all'Urbanistica Chiarugi risponde alle nostre domande

Pubblichiamo volentieri la risposta dell' Assessore Stefano Chiarugi alle nostre domande rivolte agli amministratori riguardo al piano urbanistico.

In merito al Vs articolo sul piano urbanistico del nostro territorio, nonostante una Vs nutrita presenza all’incontro pubblico di venerdì 20 Feb promosso dai tecnici di Ponsacco dove sia il Sindaco che il sottoscritto hanno spiegato quali siano stati i principi e i contenuti che abbiamo inserito nello nuovo strumento, siamo ancora alla polemica sul dimensionamento. Credo quindi sia per l’ennesima volta doveroso precisare che il potenziale insediativo è stato concordato con gli enti a noi sovraordinati, Provincia e Regione, nella misura di 2.309 unità a fronte di una richiesta della Amm.ne Comunale di 3.000 nuovi abitanti. Credo sia altrettanto importante precisare che nel periodo tra l’approvazione del Piano Strutturale (Giugno 2005) e l’adozione del Regolamento Urbanistico (Agosto 2008) il nostro territorio ha conosciuto una crescita esponenziale che non ha avuto uguali in tutta la provincia di Pisa: 1.484 nuovi insediati.
Ponsacco è uno dei Comuni più piccoli per estensione territoriale della provincia, neanche 20 km con la densità più alta: 661 ab/kmq. Una visione dello sviluppo che cerca di coniugare la crescita di un territorio al fabbisogno reale e all’uso ponderato delle risorse naturali non riproducibili oltre alla salvaguardia del diritto al territorio delle future generazioni, credo sia stata una scelta quanto meno di buon senso.
Ritornando al Vs scritto, cercherò sinteticamente di rispondere alle domande che formulate:
1) l’ICI pagata dai cittadini su aree edificabili.
Ricordo che il nostro P.R.G. (piano regolatore generale) è stato vigente a partire dal 1992 e coloro i quali hanno avuto l’area di proprietà inserita in ambito soggetto ad edificazione hanno potuto esercitare questo diritto per 16 anni. Ricordo a tutti che il Regolamento Urbanistico ha validità quinquennale e se queste aree oggi non sono ricomprese nelle zone di espansione, la loro destinazione d’uso è solo “sospesa” perché magari tra 5 anni potrebbero essere riconsiderate.
2) Perché non si consente il cambio d’uso dei locali adibiti a laboratorio?
Perché non corrisponde al vero. Il cambio d’uso delle cosiddette case-bottega presenti sul nostro territorio in una quantità non trascurabile si potrà fare, da subito, limitatamente ad una sola unità immobiliare di 80 mq calpestabili cioè netti. Questo come miglioramento del sistema abitativo e per venire incontro ad esigenze di natura familiare.
3) A cosa serve il polo fieristico e tecnologico?
La previsione di questo comparto dovrebbe essere un valore aggiunto rispetto alla semplice individuazione di comparti artigianali tout-court. L’aver previsto la possibilità di insediare attività industriali legate al settore della ricerca, dovrebbe essere un valore aggiunto rispetto ad insediare industrie legate alla produzione di beni più facilmente riproducibili.
Per quanto attiene alla destinazione fieristica, ovviamente, la previsione è riferita allo spostamento della Mostra del Mobilio in una struttura polivalente che dovrebbe anche insediare una serie di servizi complementari alla commercializzazione del mobile. La zona individuata di testata all’uscita dalla FI-PI-LI, dovrebbe essere un valore aggiunto rispetto alla “visibilità” che una struttura commerciale deve sempre avere.
4) Perché il Parco Sorriso non è conteggiato negli standard a verde?
Semplicemente perché il significato di standard non è mai riferito ai parchi, ad aree con una grande estensione territoriale ma viene sempre associato ad aree di dimensioni contenute in rapporto agli abitanti che quella trasformazione urbanistica si porta dietro (ad esempio: il Parco di Migliarino a Pisa non è conteggiato nello standard a verde, è un parco: non si può equiparare al piccolo, quanto necessario, spazio a verde di quartiere o di isolato che viene lasciato a norma di legge nei piani di lottizzazione di iniziativa privata). Per questo l’associare lo spazio a verde di quartiere alla limitazione del diritto ad edificare, è un concetto poco attento alla ricerca della qualità della vita che si vive in ambito urbano.
Grazie per l’ospitalità.
Stefano Chiarugi

5 commenti:

Anonimo ha detto...

il fatto di aver pubblicato una lettera dell'assessore è una nota di merito; non è da tutti dare così tanto spazio a chi, facendo il santarellino, cerca sempre di mistificare. Intanto, chi non la pensa come loro sul piano urbanistico è un cementificatore, come chi non la pensa come loro in politica è un fascista e chi non la pensa come loro sugli immigrati è un razzista.
Poi mi dovrebbero spiegare dove è scritto che uno deve costruire una casa sul suo terrreno, non in Piazza della Chiesa, entro sedici anni. Uno costruisce quando può e non quando vogliono gli altri. E poi è facile trasformare i terreni da muratii in agricoli e poi magari esproprialli!
Per quanto riguarda il Polo Tecnologico, la mia paura è che si trasformi in un'altra zona industriale a tre passi da quell'altra perchè son curioso di vedere chi saranno quelle aziende tecnologiche che verranno a investire a Ponsacco. E poi ce ne sarebbe da dire altre centomila, ma tanto non serve a niente. L'unica maniera di farli ragionare sarebbe mandalli a casa

Anonimo ha detto...

Buonasera, sono un cittadino di Ponsacco che di lavoro fa l'assicuratore. Non credo che questo piano sia da buttare, anzi ben venga un freno a questo cementificare.
E' da elogiare il buon proposito di questa amministrazione nel voler evitare un uso improprio del territorio, magari l'avessero fatto prima, così si sarebbe impedito la costruzione dell'ecomostro.
Comunque un altra cosa: fra poco ci sarà l'inaugurazione della nuova farmacia alle Melorie, anche il nuovo edificio dove essa si trasferirà, mi sembra che non si addica per nulla al contesto urbanistico dove si inserisce.

Anonimo ha detto...

Anche Legambiente si è sveglata dal letargo! Ma dov'era quando il nostro paese veniva deturpato? Oggi ci si scandalizza tanto della cementificazione ad uso abitativo perchè "non produce ricchezza diffusa" ma ben vengano "insediamenti produttivi/artigianali in grado di dare lavoro...". Ma lavoro forse a pendolari che di Ponsacco vedono solo il cartello?E costruire capannoni non è cementificare ma è solo sviluppo? E tutte le botteghe e fondi vuoti non sono già cementificazione e volumi esistenti ed inutili? Resto molto dubbiosa sulla loro riconversione che non mi sembra abbastanza fumosa e antieconomica.

Anonimo ha detto...

Ditegli all'esimio assessore che coi magari e coi forse la colpa morì fanciulla..Allora io che c'ho un terreno edificabile prima ci potevo fà anche un grattacielo e ora che è diventato agricolo nemmeno una capanna!!Questo perchè solo ora i nostri amministratori (un pò come biancaneve) si sono svegliati e sono accorti che hanno fatto costruì troppo??e dove erano da 16 anni a questa parte?? Il mio ici edificabile che ho pagato da 16 anni a questa parte è servito solo ad ingrassare le casse del comune?? Non è una casa che incrementa il conteggio, sono le aree industriali enormi che hanno fatto!!
Caro assessore, parli acnhe delle ditte (anche artigianali) che per passare in un nuovo sito (cambio sede) devano prima cessare l'attività, cioè fallire!
Io il piano l'ho visto, sono andato a ponsacco in comune quando uscì e un ce n'era uno contento. I cambi da edificabili a agricoli sono stati chirurgici,addirittura operando su singole particelle catastali, con finalità non proprio verdi ma più che altro oscure.In genere questo si fà su grandi estensioni, su dei lotti.
Perchè questo??Risponda assessore!
sapete cosa vi dico??a ponsacco possano cementificare sempre i soliti..e continueranno a farlo!

Anonimo ha detto...

Salve, vorrei cortesemente sapere dall'assessore Chiarugi dove sono stati investiti i soldi degli oneri di urbanizzazione presi dall'espansione urbanistica di Val di Cava, frazione nella quale vivo da 10 anni. Ho potuto vedere 2 diverse amministrazioni, quella Granchi e quella Cicarelli, 10 anni appunto, 10 anni di nuove abitazioni, ma quali servizi ci avete dato? Non abbiamo neanche una panchina dove metterci a sedere e all'interno della val di cava siamo staccati gli uni dagli altri, non abbiamo servizi, per cui il resto sono solo discorsi.
Non ci chiedete perchè si vuole andare a Pontedera, se si potesse ci si andrebbe anche sotto il loro Comune.