giovedì 17 ottobre 2013

Pista ciclabile!

Da quando è iniziata la scuola, il percorso più diretto per portare i miei bambini al nido e alla materna in bici, senza passare dalla strada trafficatissima di v. Valdera P., è la strada che imbocco davanti a casa (v. Meucci) che va al "Cavo", oggi Parco Urbano. Seguo questa strada senza sfondo fino a quando non finisce in un viottolo con una cunetta di terra che piace tanto ai bambini, ma c'è anche il viottolino senza il monticello di terra battuta, i quali si collegano ad una preesistente strada bianca, che confluisce sulla strada del parco col ponticello di legno, anch'esso molto apprezzato dai bambini. Poi mi immetto sulla via Vecchia di Pontedera, passo davanti alle scuole Niccolini e imbocco la corsia preferenziale che mi porta in p.zza Caduti di Cefalonia e Corfù, da lì prendo la prima ruga v. Mazzini, poi nel corso e infine la ruga S. Martino che mi porta quasi davanti alla scuola S. Giuseppe. Tempo netto senza considerare il tempo che a volte ci vuole per semplicemente attraversare v. Valdera P., 5-7min. a pieno carico e senza fare le corse, anzi col rapporto molto agile per sgranchire bene le gambe senza sviluppare troppa velocità. Il percorso è buono anche dopo la pioggia, perché dove non c'è asfalto è sassoso e ben battuto. Per tornare a casa stesso percorso ma passando da v. Silvio Pellico per reimboccare il Parco.

Ecco questa è una parte del percorso che ho sempre predicato per collegare il popoloso quartiere di v. Valdera P. attraverso il Parco urbano al centro storico .... volendo fino ai Poggini.
 
L'alternativa sarebbe passare da via della Pieve e v. S. Piero e Casato, attraversare via Valdera P., passando da v. Fratelli Bandiera in v. Bagnaia e da lì arrivare al viale Primo maggio dove c'è la stradina che arriva sui fossi (v.Carducci). 

Sono rimasto colpito dal fatto che ogni mattina siamo solo noi ad aver trovato utile, pratico, veloce ed economico questo percorso molto verde e salutare. Sono infatti rimasto sorpreso dal numero di piante di diverse essenze del Parco di Kyoto che spuntano da tutto quel verde avendo ormai definitivamente attecchito, certamente più di quello che ho sempre pensato, ma se fossero state innaffiate almeno il primo anno ora ci sarebbe già un vero e proprio boschetto ad esaltare questo piccolo, grazioso angolo naturalistico. Solo la pioggia e la neve ci faranno rinunciare a questo dolce inizio di giornata!

Ciao
Giacomo 

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