mercoledì 30 ottobre 2013

Non lasciare traccia

Avete mai sentito parlare della nostra impronta ecologica sul pianeta?
Potete vedere da soli su internet, in sintesi già al 20 agosto abbiamo consumato tutto quello che il pianeta rigenera in 12 mesi.
E' chiaro che così non si può andare avanti.

Bisogna fare più attenzione ai nostri comportamenti quotidiani. 
Bisogna cercare di far sì che la maggior parte delle nostre azioni che comportano un consumo quotidiano di risorse, non lascino traccia su questa terra.
Da sempre per es. predico che un cicca di sigaretta buttata in terra inquina l'acqua per c.ca cinque anni prima di sbriciolarsi a livello molecolare. Quante cicche avete visto ad esempio sulla sabbia questa estate? Ebbene se una persona ha deciso di uccidersi fumando, deve almeno stare attenta a non lasciare traccia per non danneggiare la madre Terra. Sono dai 50 ai 60 miliardi le cicche che ogni anno vengono disperse nell'ambiente in tutto il mondo. Il tabacco per esser coltivato ha bisogno di tanta acqua e terreno, che impoverisce in poco tempo comportando la necessità di sfruttare terreni nuovi, che la stragrande maggioranza delle volte vengono strappati alle foreste! Il semplice gesto di fumare una sigaretta lascia un'impronta pesantissima. 

Un altro esempio sono i nostri rifiuti.
E' difficile immaginare quante sostanze pericolose abbiamo buttato per anni e anni nei cassonetti dell'indifferenziato! Proviamo ad immaginare i medicinali scaduti, le pile col mercurio, gli olii di ogni tipo, i prodotti elettronici ed elettrici, le vernici, i veleni, le lampadine a basso consumo ..... tutti prodotti pericolosi che oggi possiamo portare alla stazione ecologica risparmiando persino sulla bolletta.

Ebbene moltissima di quella roba è andata in discarica, e ora giace lì mescolata con gli avanzi dei nostri piatti che macera e brucia sotto montagne di rifiuti indifferenziati producendo gas velenosi vari, il climalterante metano, il percolato. Prima o poi la guaina che ci dovrebbe essere sotto la discarica si romperà e anche quando lo strato di argilla cederà, la bomba ecologica scoppierà a tutto danno dei nostri figli e nipoti.

Sull'incenerimento bisogna solo stendere un velo pietoso!

Discariche e inceneritori ci costano cari non solo per i danni ambientali che fanno e faranno, ma anche nelle nostre bollette presenti e future.

Come se non bastasse tantissimi rifiuti plastici li ritroviamo nei fossi, torrenti, fiumi, sulle spiagge, nei mari e oceani come fossero immense isole di plastiche, grandi, piccole, piccolissime e microplastica, con conseguenze ambientali e sanitarie a dir poco molto sospette.

I rifiuti li produciamo noi e per questo dobbiamo stare attenti ai nostri acquisti, che non devono essere carichi di imballaggi, devono esser il più possibile riciclati e riciclabili e vanno conferiti correttamente utilizzando tutto ciò che la nostra amministrazione comunale e le indicazione sui prodotti stessi ci offrono. Non dobbiamo lamentarci quando dobbiamo ammattire per differenziare i nostri scarti, quando sono tanti, troppi, da non sapere dove metterli al punto da essere tentati di buttarli chissà dove illudendoci di sbarazzarcene definitivamente in qualche modo! Siamo noi la causa dei nostri rifiuti e noi dobbiamo impegnarci a produrne il meno possibile e differenziarli il più possibile prima di metterli fuori dalle nostre case, per poi non ritrovarceli nell'aria, acqua, terreni e i nostri piatti. 
          Oggi nel mondo produciamo c.ca 250 milioni di tonnellate di plastica all'anno!
Oggi è anche più facile sapere dove e come differenziare i nostri scarti, perché quasi su ogni prodotto c'è scritto di cosa è fatto e dove va messo (per es. il tubetto del dentifricio prima andava solo nell'indifferenziato oggi per alcune marche è riciclabile nella plastica), con l'unico inconveniente che la grafica è microscopica. 

Qui da noi Revet riesce a recuperare la plastica meno pregiata cioè quella eterogenea, che prima poteva andare solo in discarica o all'incenerimento. Oggi viene utilizzata nell'automotive in particolare dalla Piaggio.
 
Altri esempi su come non lasciare traccia sulla nostra Terra sono:
usare meno energia possibile e possibilmente energia rinnovabile sia per l'elettricità che per l'acqua sanitaria,

usare auto a gas o mezzi pubblici,

usare la bici al posto dell'auto per fare poche centinaia di metri,
usare le scale invece dell'ascensore,

usare le saponette,
leggere invece di guardare la televisione,
stampare il meno possibile i nostri documenti, usare solo carta FSC o riciclata al 100% (ora persino alcuni scontrini sono fatti con carta FSC),

bere acqua potabile e usarla sempre con parsimonia per tutto il resto,
mangiare poca carne,
acquistare il più possibile prodotti alimentari a chilometro zero e/o biologici, acquistare solo tonno pescato in maniera sostenibile oppure meglio sostituirlo con lo sgombro, acquistare in generale solo quello che ci serve effettivamente, 

niente usa e getta,

differenziare il più e meglio possibile in nostri cd. rifiuti, dotarsi possibilmente di un biocomposter, usando le buste di plastica per il multimateriale e quelle in Mater-Bi per umido e foglie.

Ciao
Giacomo

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