mercoledì 21 dicembre 2011

Pannolini compostabili!





  • E' un po' lungo, ma vale la pena davvero di leggere il resoconto ARPAT sui pannolini. Come ho sempre detto un bimbo piccolo appena nasce produce più rifiuti di noi adulti. Questi pannolini, se gettati risultano ancora più dannosi dei rifiuti industriali che poi, inevitabilmente il bambino si ritroverà lui stesso con i suoi figli e nipoti a dover gestire in qualche modo!!
    http://www.arpat.toscana.it/notizie/arpatnews/2011/237-11/237-11-scelte-sostenibili-pannolini-usa-e-getta-o-lavabili

    AVETE LETTO?
    Viene lo sconforto!
    Sapevo che questi pannolini bio erano biodegradabili all'80%, ma nel resoconto ARPAT si parla addirittura di compostabilità!
    Per questo ho scritto a Naturaè Ecowip:

    Buongiorno, ho visto stamani dalle News
    dell'Arpat che sono usciti i pannolini biodegradabili al 100% e, quindi,
    compostabili. Io ero rimasto all'80%. Ho capito bene?
    http://www.ecowip.com/certificazioni/default.asp?id=353
    Sono già in commercio? Costano come la versione biodegradabile all'80%, che io già acquisto? Li possiamo acquistare on-line risparmiando?
    Ho letto che nel pratese alcuni comuni hanno avviato una raccolta
    apposita di questi pannolini. Siccome faccio parte della lista civica
    http://www.listarossoblu.blogspot.com/ potete darmi qualche info sui
    comuni che attuano tale raccolta e che danno incentivi all'acquisto di
    questi pannolini?

    Complimenti!
    Cordiali saluti
    Giacomo Brogi

    ECCO LA PUNTUALE RISPOSTA:
    Gentile Giacomo,
    ho il piacere di rispondere alla sua mail, rassicurandola sul fatto
    che i pannolini che sono in vendita sono già compostabili, anche se sulla
    confezione c'è ancora la scritta 80% biodegradabile. Infatti
    abbiamo ottenuto la certificazione a ottobre e purtroppo fino a quel
    momento non abbiamo potuto comunicare altrimenti, nonostante sapessimo
    che erano compostabili (visti i risultati nella nostra compostiera
    presso lo stabilimento). D'ora in avanti sul pacco verrà applicato
    un adesivo con indicato l'ottenimento del certificato di
    compostabilità e sono già in produzione le nuove buste rinnovate nella
    grafica che metteranno in primo piano la caratteristica dei nostri
    pannolini unici al Mondo e il nuovo strato esterno con il marchio del
    CIC che permetterà di riconoscere immediatamente i nostri pannolini al
    momento del loro arrivo presso gli impianti di compostaggio. La prego
    di tener presente che 100% biodegradabile non vuol dire compostabile e
    viceversa, i nostri sono compostabili; sperando di fare cosa gradita
    allego un file dal quale si ricava la definizione esatta di
    compostabilità.

    I prezzi sono rimasti invariati proprio perché i pannolini in
    commercio
    sono gli stessi che hanno ottenuto il certificato di compostabilità.
    Ci sono alcuni siti che vendono i pannolini Naturaè (per es. Minimo
    impatto), ma ancora non abbiamo attivato la vendita on-line diretta,
    anche se sarà un obiettivo per il biennio 2012-2013.

    Per quanto riguarda lo smaltimento dei nostri pannolini, dipende
    ancora dai singoli impianti di compostaggio se accettare o meno i nostri
    pannolini in quanto non esiste ad oggi una normativa che ne regoli lo
    smaltimento. D'altra parte ci sono comuni che raccolgono i nostri
    pannolini nella frazione organica già da due anni (per es. il comune
    di Prato) e li porta all'impianto di compostaggio della
    Publiambiente di Montespertoli che li accetta molto volentieri. Non da
    sottovalutare per gli enti locali e gli impianti sono i vantaggi
    economici, paralleli rispetto a quelli sull'ambiente. Infatti
    l'aumento del rifiuto organico e la diminuzione
    dell'indifferenziato permette risparmi di costo per le aziende di
    smaltimento (in genere municipalizzate) poiché smaltire l'organico
    costa meno che smaltire l'indifferenziato; e porta invece maggiori
    introiti per gli impianti di compostaggio che vedono aumentare il
    prodotto da lavorare. Le segnalo la presentazione di Marco Benedetti
    sul nostro sito che riporta i vantaggi sia ambientali che economici al
    link http://ecowip.com/pannolini-compostabili-primi-al-mondo/default.as
    p?id=340&id_n=1558.

    Relativamente agli incentivi all'acquisto dei nostri pannolini, le
    segnalo l'iniziativa del comune di Montespertoli al link
    http://www.comune.montespertoli.fi.it/servizi/servizio.php?id=150.

    Rimanendo a disposizione per ulteriori chiarimenti e/o informazioni,
    porgo cordiali saluti e colgo l'occasione per augurarLe buone
    feste.

    Dott.ssa Chiara Bambagioni / Uff. Relazioni esterne

    W.I.P. SpA
    Via Rimini n.49 - 59100 Prato - Italy
    Tel. 0574 815637 - 669488 - fax 0574 817632
    www.ecowip.com – www.naturae.info

    ECCEZIONALE VERAMENTE!!!!!!!
    Giacomo Brogi

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Allora, meno enfasi più chiarezza.

Signor Brogi, la dottoressa Bambagioni le ricorda che "Biodegradabilità" neppure al 100%non significa automaticamente che il prodotto è "Compostabile"e questo a logica, lei da ambientalista, lo doveva sapere.

La nornativa europea EN-13432 parla di "Biodegradabilità"quale processo naturale che trasforma i prodotti in acqua,CO2 e Biomasse
e non c'è normativa analoga per il "compostaggio" che è un processo meccanico gestito dall'uomo.
Per il compostaggio ci sono singole certificazioni dei vari paesi "OK Compost Home" per il Belgio "DIN Certco" per la Germania e adesso anche "CIC Compostabile" per l'Italia.

Allora, visto che ogni paese da se la dice e da se se la canta e che non c'è nessun obbligo di indicare i componenti sui pannoloni(quelli della ditta da lei citata sembra siano addirittura 14) siamo sicuri che tutto quello che gira intorno a queste Bioplastiche (MaterBi- PLA- Polpa di Cellulosa ecc ecc) non rispoda più a logiche commerciali e di profitto e solo marginalmente all'ambiente?

Io non sono un esperto ma credo che lei amplifichi troppo acriticamente le notizie, anche se riportate da agenzie attendibili quale l'Arpat

Listarossoblu ha detto...

Grazie del commento.
Direttiva UNI EN 13432 del 2002.
Siamo alle solite, meglio lasciare tutto così com'è.
Meglio buttare ogni giorno tonellate di pannolini in discarica e lasciarle stratificare per più di 500 anni!
Meglio bruciare tutto per spargere ogni tipo di veleno nell'aria e nel terreno. Anche questi sono processi meccanici gestiti dall'uomo di cui sembra di non poterne fare a meno, perché raddoppiano i volumi delle discariche e voglionio costruire enormi diossociatori molecolari/inceneritori, tutto per le solite logiche commerciali e di profitto, ma sulla pelle di tutti noi! Ogni paese se la canta, ma si spera che si vada verso l'uniformità, d'altronde siamo in un Europa che non si trova d'accordo sul piano economico e politico nemmeno ora che siamo tutti sull'orlo del baratro!
Se il CIC dice che sono compostabili vuol dire che il risultato è un compost adatto a concimare i campi, non certo buono solo per ricoprire le discariche. Ho amplificato la notizia sulla scia dell'entusiasmo per una notizia che si configura come una strada italiana verso un abbattimento dell'impatto ambientale costituito dai pannolini usa e getta da 500 anni! Certo sarebbe meglio usare i pannolini lavabili, ma per molti è una scelta per nulla pratica al giorno d'oggi e per tanti è come un ritorno al passato!
Per il resto, a parte tanti discorsi astratti, vedo solo un continuo scempio dell'ambiente.
Giacomo Brogi

Anonimo ha detto...

Ecco, un ambientalista convinto credo dovrebbe, nei limiti del possibile, chiedere di lavare i pannolini e buttare via solo la cacchina, ma se non lo fà neppure lei, come pensa di essere credibile?

Nessun ritorno al passato, ma voler vivere in un mondo asettico dove non si deve sentire neppure l'odore sgradevole della cacchina dei neonati non mi sembra il massimo.

Avete visto quando le mamme annusano i pannoloni per sentire se il bambino l'ha fatta o meno? comico no? tragico poi scoprire che l'aveva fatta da due ore, ma non si sentiva nulla, e intanto si rovinava tutta la cute e allora vai con le cremine ecc ecc .....

Si vuole snaturare il compito dell'olfatto come campanello naturale, a volte piacevole a volte sgradevole ma mai artificiale e sempre significativo di una situazione o di un contesto.

Il monouso indubbiamente è comodo ma porta a vedere, i bambini con il pannolone fino a 4 anni è più e gli anziani al primo sintomo di incontinenza.

Ora poi è "compostabile" allora si che che ne verrà incrementato l'uso... tanto e non c'e scempio dell'ambiente.

Avremo tanto fertile concime.

Spero che quello fatto con i pannoloni usati dai bambini e anziani italiani si possa identificare con il marchio "Made in Italy" e magari esportare data l'alta qualità.

Buon Natale

Listarossoblu ha detto...

Ringrazio ancora il commento dell'anonimo, perché mi da la possibilità di spiegarmi meglio.


Non è finita qui, proprio sotto queste feste, ma è un bombardamento quotidiano estremamente potente che coinvolge un po' tutti i tipi di media, le multinazionali dei pannolini pubblicizzano senza remore le qualità strabilianti dell'usa e getta indistruttibile!


Non accennano nemmeno, ovviamente, al fatto duro e puro che i loro prodotti, oltre ad essere la probabile causa di molte dermatiti, oltre a non essere per nulla traspiranti, oltre a causare un forte aumento della temperatura sulle parti genitali dei bambini, che non è proprio un toccasana soprattutto per i maschietti, come se non bastasse, non accennano minimamente al fatto che sono praticamente indistruttibili, andando così ad intasare per secoli le discariche, per loro necessarie anche se la raccolta differenziata dei rifiuti arrivasse al 90%. Per le multinazionali del pannolino usa e getta indistruttibile tutti questi enormi costi economici, sociali e ambientali non esistono. TUTTO QUESTO SOLO PER FINISSIME STRATEGIE COMMERCIALI E DI PROFITTO, non certo di nicchia, ma DI PROPORZIONI ENEORMI, MONDIALI! I comuni che hanno raggiunto percentuali così elevate di raccolta differenziata (capannori, Montespertoli) conoscono benissimo il problema dei pannolini indistruttibili!


Se poi si va a vedere come vengono prodotti i pannolini usa e getta indistruttibili i danni sono ancora maggiori!


C'E' UN ERRORE DI PROGETTAZIONE DEL PRODOTTO, QUANDO QUESTO NON PUO' ESSERE IN QUALCHE MODO RICICLATO.

Solo per inciso, gli stabilimenti che producono i pannolini compostabili sono pure a basso impatto ambientale!

Il risultato di tutto questo bel pasticcio è che la maggioranza delle persone reputa l'usa e getta di questi pannolini indistruttibili un "non problema", anzi, non sanno nemmeno che c'è questo problema, e quindi tutto va avanti così nell'indifferenza totale e generale!

Per questi motivi la notizia dei pannolini compostabili non può che essere superficialmente accolta con entusiasmo come una possibile liberazione da questo vortice disastroso verso cui bellamente ci stiamo dirigendo!
Giacomo Brogi

Anonimo ha detto...

Vorrei un chiarimento per quanto riguarda la lettiera del gatto: dove si deve mettere? Qualcuno dice nei rifiuti indifferenziati, altri nel biologico? E ritagli di carni crude? Ringrazio per le tutte le informazioni puntuali e sempre precise che non mancate mai di darci.

Anonimo ha detto...

Si signor Brogi siamo alle solite, lei non perde occasione per fare del populismo e disinformazione in un contesto in cui ci sono enormi interessi in gioco, per cui, serve molta ma molta chiarezza non solo "Slogan".

Lei sa (spero)che tutte le plastiche se debitamente "trattate con addittivi" anche se in tempi e modi difformi sono "biodegradabili" e non solo le "Bioplastiche" .

Adesso che anche lei sa che "biodegradabile" non significa che il prodotto sia anche "Compostabile" se vuole fare informazione vera dia dati su cosa significa " compostabile domestico in ambiente a freddo" che è quello in cui si stanno cementando i comuni per il riciclaggio dei pannoloni.

Confesso, mi sarebbe piaciuto sentire da lei
caldeggiaree una campagna denigratoria in modo che venga ridotto molto il consumo di prodotti monouso, pannoloni inclusi.

Mi permettto un suggerimento.

Si adopri per un uso sostenibile del granoturco e altri prodotti simili non per fare "le bioplastiche" necessarie alla nostra società opulenta, ma per sfamare chi ancora nel mondo muore di fame.

A me non deve spiegazioniin questo senso , ma a loro si e anche molte.....

EMANUELE TURINI ha detto...

Caro Anonimo in merito alla lettiera del gatto, quella bioedegradabile è possibile gettarla nell'organico o nel composter mentre la classica ghiaietta o sabbietta deve essere gettata nell'indifferenziato. Grazie a lei per averci scritto, lo faccia ogni volta che ha un dubbio, una critica o una proposta.