mercoledì 2 novembre 2011

Case a basso consumo energetico

Dopo il 2020 le nuove abitazioni e edifici commerciali dovranno essere a bilancio energetico uguale quasi a zero. In sostanza dovranno consumare non più di 10 kWh al mq annuo. Un edificio passivo non ha bisogno di un impianto di riscaldamento convenzionale, l’involucro è ben coibentato, è a tenuta stagna, e, con un sistema di ventilazione meccanica controllata, nel giorno più freddo dell’anno, per mantenere calda una superficie di 100 mq è sufficiente la potenza di un semplice phon per capelli!
Sembra impossibile, invece già oggi si possono costruire edifici così energeticamente parsimoniosi con costi poco superiori a quelli di un edificio colabrodo energetico, che si ripagano in pochissimi anni, aumentano il valore dell’immobile e i consumi rimangono minimi per tutta la vita dell’edificio. E’ certo che non bisogna rivolgersi ai palazzinari per trovare, farsi costruire una casa passiva o ristrutturarne una energivora!
Intanto posso parlarvi in poche parole della mia casa matrimoniale che non è passiva, ma è sicuramente parsimoniosa, i cui consumi effettivi sono c.ca 30kWh al mq annuo, contro una media nazionale di oltre 140-160kWh al mq annuo!

Forte dell’esperienza di fine 2008 fatta con la riqualificazione energetica della casa dei miei (con detrazione fiscale del 55%), che sfrutta anche l’energia solare sia per la produzione dell’energia elettrica sia per l’acqua calda sanitaria, di cui vi ho parlato (post 3 agosto), ho capito che si poteva fare ancora meglio. C’era da suddividere e rifare la pavimentazione del contiguo edificio energivoro degli anni sessanta, anch’esso riqualificato energeticamente nel 2008 con una buona coibentazione delle pareti esterne e della soffitta a cui ho messo vetri basso emissivi alle preesistenti finestre in alluminio. Per l’impianto termico niente metano, ma ho scelto una pompa di calore, che è capace di produrre energia sia per la climatizzazione invernale, attraverso il pavimento radiante, sia estiva, attraverso 4 fancoil, che per l’acqua calda sanitaria. La pompa di calore è molto più efficiente di una caldaia a gas in quanto produce energia ad alta temperatura, impiegando non oltre il 25% di energia elettrica e utilizzado fino al 75% di energia prelevata dall’aria, che è un’energia rinnovabile a bassa temperatura! Per di più l’energia elettrica è pure essa in gran parte rinnovabile, perché prodotta da un impianto fotovoltaico.
Il risultato è una casa col massimo comfort sia invernale che estivo, che non ha emissioni in loco, che dipende in minima parte dalle fonti fossili (petrolio, gas solo a monte) e ha una bolletta energetica uguale a zero! Per capirsi meglio, se una casa consuma 2800 – 3000 kWh all’anno di elettricità solo per i normali consumi di tutti i giorni a cui bisogna aggiungere i consumi della caldaia a gas per il riscaldamento, con qualche kWh all’anno in più, oltre ai normali consumi quotidiani, ci faccio l’acqua calda sanitaria a 45°C, il riscaldamento invernale (18-20°C 24h su 24h) e pure il raffrescamento estivo (25°C), e grazie al “conto energia” vanto pure un credito verso l’Enel!!
Giacomo Brogi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Buonasera Brogi,lei dice delle cose giuste, ma però secondo me non affronta un dato importante: si continua a costruire nuove abitazioni con i vecchi sistemi. Dovrebbero essere i costruttori in fase di realizzazione a prevedere ad esempio i pannelli solari integrati nella copertura del tetto oppure il riscaldamento radiante ecc...
Poi è paradossale che si costruiscano abitazioni con muri di 30 cm se poi è necessario mettere il cappotto termico. Bisognerebbe farlo subito costruendo pareti più spesse. E' vero che tutto questo avrebbe un costo, ma quando uno deve comprare una casa nuova secondo me lo sente meno il sacrificio che non doverlo fare magari a distanza di 5 o 10 anni con interventi costoti.

Listarossoblu ha detto...

E' giusto quello che dice, per questo noi abbiamo fatto proposte per il nuovo regolamento edilizio che sembra vada verso la bioedilizia e il risparmio energetico. Noi ad esempio abbiamo chiesto che, se proprio si devono costruire nuovi edifici, li facciano come minimo in in classe A vera certificata, 30kWh al mq annuo. Ma abbiamo anche chiesto, visto che è stato già cementificato tantissimo, che il problema importante da affrontare sono le riqualificazioni energetiche degli edifici soprattutto quelli costruiti dagli anni 60' fino ai primi del 90', che sono dei colabrodo energetici anche da 200kWh al mq annuo!!

E poi anche chi compra deve fare la sua parte! deve chiedere se il nuovo o vecchio edificio ha la certificazione energetica. se dicono che è in classe A, devono risponderne economicamente se poi l'edificio consuma di più! Se un edificio di 100mq è in classe C vera per il suo riscaldamento, (ma ora c'è anche il raffrescamento) non dovrebbe consumare più di 7000kWh all'annuo. Ciò vuol dire che per il riscaldamento con 20°C 24h su 24h, se è in classe C vera consumerebbe c.ca 700mc di metano che all'incirca sono diciamo 600 euro a inverno! Se consuma di più la certificazione è falsa! Se non c'è la certificazione l'edificio va automaticamente in classe G e quindi dal valore richiesto da un mercato immobiliare che non sa o evita il discorso dei consumi energetici, bisogna togliere i costi per la sua necessaria riqualificazione energetica!
Giacomo Brogi