giovedì 22 ottobre 2009

La crisi c’è e si vede.

Siamo sul territorio quotidianamente e spesso incontriamo persone che ci fermano per farci segnalazioni, proposte, ma anche per raccontarci lo stato di fatti che mostrano tutto il loro disagio. Perché anche se le elezioni sono alle spalle, i problemi denunciati da noi in campagna elettorale ci sono ancora: il piano urbanistico, con tutte le problematiche che si sta portando dietro, il commercio locale, con il centro storico in difficoltà per i numerosi fondi chiusi, la Tia sempre più alta e la raccolta differenziata che stenta a decollare e poi i problemi sociali di molte famiglie in difficoltà a causa della crisi economica che ha colpito la nazione. Sono questi alcuni dei problemi di cui la gente parla e di cui i nostri compaesani vogliono risposte. Ci sono nostri concittadini che ci chiedono semplicemente di vivere serenamente a casa propria senza subire le vessazioni continue di "teppistelli"che: offendono, spaccano, imbrattano tutto ciò che è pubblico. Abbiamo segnalato il fatto anche tramite mezzo stampa e lo abbiamo fatto per richiamare l’attenzione contro un fenomeno, quello del teppismo o del bullismo, se così si vuole chiamare, che esiste anche da noi e che deve essere affrontato seriamente e in maniera congiunta.
Ci sono poi famiglie che ci hanno avvicinano, chiedendoci un posto di lavoro pensando ingenuamente che i consiglieri comunali abbiano poteri che in realtà spettano ad altri.
La legge ci concede funzioni molto importanti che abbiamo il dovere di portare avanti durante il mandato che i nostri elettori ci hanno affidato; fra questi: la funzione di indirizzo e controllo dell’operato dell’amministrazione comunale e quella propositiva da esplicare mediante le commissioni consiliari che stanno partendo una ad una e dove, quando saranno a regime, porteremo all’attenzione i vari problemi e le nostre proposte con l’auspicio che vengano recepite.
Conosciamo bene le difficoltà che il paese Italia ed altri europei stanno vivendo a causa della crisi economica che auspichiamo possa finire presto, certo è che fa riflettere e ti lascia un bel “magone” allo stomaco la storia di un ponsacchino come altri, che a pochi anni dalla pensione e con un posto fisso, si è ritrovato a casa senza più un lavoro e nuovamente a sostenere colloqui in competizione con i ragazzi ben più giovani.
Il caso del nostro concittadino è solo uno dei tanti esempi che ci spingono a riflettere e a trovare strade comuni ( a tutti i livelli) per fronteggiare la crisi economica e sociale che stiamo vivendo.
Ci sono iniziative e progetti che sicuramente possono venire in contro ad una duplice esigenza: quella economica, sociale, ambientale. Pensiamo ad esempio alle fontanelle di “acqua buona”, con questo servizio si sta riducendo: il consumo di acqua in bottiglia, la produzione di plastica, l’inquinamento ed i rifiuti e allo stesso tempo si da la possibilità ai cittadini di approvvigionarsi di un bene prezioso, l’acqua, in modo del tutto gratuito; stessa cosa potrebbe accadere con
i bancolat”, distributori di latte a basso costo, ma di alta qualità, perché proveniente da produttori locali certificati e garantiti.
C’è poi lo scec, acronimo di solidarietà che cammina, un sistema che consente alle famiglie, alle imprese e ai professionisti di ottenere sconti negli acquisti potendo riacquisire potere di acquisto perso con l'inflazione.
C'è l'eco-scambio, una specie di baratto di elettrodomestici e mobilia varia: oggetti ancora buoni e funzionanti ma di cui il leggittimo proprietario vuole disfarsi, ricevendo in cambio non il denaro ma altri oggetti.
C'è il mercato a chilometro zero, valorizzazione dei prodotti agro alimentari di alta qualità e a costi ridotti in quanto si salta il passaggio intermediario della grande distribuzione. I beni alimentari vengono prodotti da aziende locali e venduti direttamente al dettaglio.

Sono progetti che ci piacerebbe attuare anche a Ponsacco, le idee non mancano, la buona volontà nemmeno.

lista rossoblu

7 commenti:

Anonimo ha detto...

La buona volontà, che è il primo passo per ogni progetto, è solo la vostra? Mi sembra che dopo le elezioni ci sia un gran silenzio, dei vincitori e della maggioranza di opposizione. Mah, speriamo bene....

Anonimo ha detto...

Perdere il lavoro dopo tanti anni è una cosa bruttissima, posso assicurarvi che è una bella botta
non solo economica ma proprio esistenziale ed unita ad un senso di umiliazione che puo mandarti veramenete in crisi.
La mia poi era una bella industria della nostra zona dava lavoro ad una settantina di famiglie esportava.
Ecco su questo termine volevo focalizzare il problema, quante esportazioni si fanno a Ponsacco?

Non illudiamoci la ripresa e il lavoro vero se ci sarà passa da li, dalle esportazioni dall'aziende manifatturiere che possono competere sui mercati internazionali.
Aiutiamo i consozi export, aiutiamo le aziende che ne fanno parte, valorizziamo il made in Ponsacco, in Valdera, in Tuscany, in Italy, diamo una carta d'identita ai nostri prodotti liberiamci nelle aziende di tutta la zavorra degli oneri impropri in modo da dare ai prodotti oltre a quel mix di qualità inventiva, esperienza e ricerca,anche un prezzo competitivo,

Non costringiamo i nostri imprenditori a dover delocalizzareall'estero,diamo servizi efficenti spazziamo via la rendita ma non quella dei bot e dei cct che ormai non esiste più, spazziamo la rendita degli stipendi improduttivi creati dalla politica che utilizza il lavoro solo in termini clientelari e di consenso. Io ti do uno stipendio (non un lavoro vero) e te mi dai voto e consenso.
Dare un lavoro che non e un lavoro e un danno per tutti.
La morte di un azienda in genere ma in particolare se esportatrice piccola o grande che sia deve essere vissuta come una morte di un familiare stretto.
Quando si capirà questo a mio avviso potremo dire che si forse la ripresa ci sarà......

Franco ha detto...

L'art. 1 della costituzione dice: L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.
Siamo sicuri che è ancora così? Mi sembra che invece si stiano perdendo tutti i valori: famiglia e lavoro; si sostituiscano con i giochi:superenalotto,lotto,schedine, macchinette, gratta e vinci....
La gente gioca perchè siamo in una situazione di crisi e ci illudono di poter vincere.
Ma c'è gente che si è rovinata giocando ed ha toccato il fondo di un pozzo dal quale è difficile uscirne.Non si esce dalla crisi con i giochi, ma con le strategie, la volontà e l'unione di tutte le istituzioni.

Anonimo ha detto...

Derubato a detto:

Ora Basta...
mi sono rotto veramente, a tutto c'è un limite.
Lavoro dipendente non c'è ne nel pubblico ne nel privato.
Quel poco che c'è nel pubblico è già prenotato dai figli e amici dei soliti noti per cui e inutile e mortificante fare concorsi.

La professione non la puoi fare perchè serve l'iscizione all'albo.
Per fare l'iscrizione all'albo serve il praticantato che poi non è altro che una specie di affliazione alla massoneria.

La casa per fortuna l'hanno fatta i miei genitori e io devo ringraziare dio se riesco a pagare ancora luce acqua metano ecc.

Ora poi anche i ladri in casa,che hanno portato via, se vogliamo anche poca cosa, ma oltre sentirti violato nel tuo intimo nel vedere tutti quei cassetti aperti e la roba sparsa per le stanze c'è l'ulteriore umiliazione di non esser riuscito a conservare neppure quello comprato con il sacrificio di altri(si lo so non contano più ma io ho ancora tengo moltissimo ai valori affettivi).

Ecco io dico ai nostri politici ed amministratori se non riuscite a dare lavoro almeno fate piazza pulita dei ladri che vanno a rubare l'orologio o le catenine dei familiari morti.

Pensateci Voi politici, ma non con le ronde ma con i carabinieri i vigili del comune,la polizia ci sono centinaia di istituzioni fatele funzionare, non fate fare alla gente pensieri insani tipo quello che sto facendo io, che con il fucile sono sempre andato a caccia ma ogni giorno che passa mi stò convincendo che dovrei farne un altro uso.........
Voi della lista che siete giovani e svegli fatevi promotori di un comitato dei derubati a Ponsacco
con un obbiettivo preciso: vigiliare,incalzare fino a costringere gli addetti ai lavori all' abbattimento dei furti nelle abitazioni della nostra zona minimo dell 80% entro il 2010

Fabrizio ha detto...

Sono un Ponsacchino. La situazione è difficile. Ognuno deve fare la sua parte: noi stringiamo i denti, tiriamo la corda fino a quando possiamo, ma lo Stato, il Governo e gli altri enti devono fare la loro parte, devono dare respiro alle imprese, puntare sui giovani, su chi vuole aprire un'attività ma che ha paura perchè siamo in un periodo brutto per l'economia, si punti sulla ricerca, sulle opere pubbliche, si dia lavoro alla gente.

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti. Non c'è cosa più brutta che essere privati della propria privacy e serenità. Essere derubati è una cosa che ti lascia un senso di impotenza e di tristezza.
Ci vuole 1) maggiore controllo del territorio
2) certezza della pena

Anonimo ha detto...

Ieri hanno derubato la casa di due miei vicini e mi chiedo quando sarà il mio turno. La cosa brutta è che sembra di doverci rassegnare e mettere nel conto una cosa del genere con la beffa, oltretutto, di sapere che tanto, anche se li acchiappano, il giorno dopo sono fuori. Le istituzioni, caro Derubato, non mi sembrano purtroppo all'altezza di garantirci nessuna tranquillità in questo senso. Com'era il detto? "a chi tocca, tocca" Sembra proprio così! Non demonizzo invece così tanto le famose "ronde non armate". Sarebberero già un deterrente per la piccola criminalità e ben vengano se io, donna, potessi essere più tranquilla, anche solo psicologicamente, per le strade del paese e in casa mia.