lunedì 6 ottobre 2008

I vigili del fuoco Volontari. Una risorsa per tutto il territorio.


Era il 1992 quando la nostra città fu sorpresa di notte da un’alluvione che portò disagi e lasciò il segno in tante case; diverse persone si apprestarono a portare il loro supporto alle famiglie colpite, le cui abitazioni erano invase dal fango. Un anno dopo, questa volta in pieno pomeriggio, una seconda alluvione colpì le stesse case e le stesse famiglie. Ci fu una differenza rispetto alla prima volta; lo stesso gruppo di persone che nell’anno prima aveva prestato il suo aiuto in modo casuale e non organizzato riuscì a costituire un gruppo di volontari della protezione civile.

Fra quelle persone c’era anche Stefano Falchi, da anni volontario della misericordia e che capì la necessità di organizzare, in caso di calamità di questo tipo, un corpo in grado di saper rispondere in maniera tempestiva alle esigenza della comunità; nasceva così il gruppo comunale di protezione civile che individuò la propria sede sopra il comando dei vigili, in piazza Valli.

Pian piano il gruppo di volontari crebbe e si organizzò: furono acquistate dal Comune le prime attrezzature, venne donata dalla discoteca “Insomnia”una macchina, la marbella bianca, che è andata in pensione pochi anni fa e fu acquistato un ducato, usato per il trasporto delle attrezzature.


Da quel lontano periodo ad oggi ci sono stati tanti interventi ai quali quei volontari hanno saputo rispondere soprattutto con la buona volontà. Poi come succede sempre nella vita, gli impegni quotidiani: il lavoro, la famiglia, lo studio, portarono il gruppo a diventare sempre più piccolo, ma le responsabilità a cui il centro comunale era chiamato ad assolvere erano sempre maggiori e gran parte del lavoro ricadeva su di un’ unica persona.

Come fare per chiamare l’attenzione dei giovani al problema del volontariato? Fu deciso di inviare a circa cento ragazzi, dai diciotto anni, un invito a partecipare attivamente alla vita sociale della comunità e a dare la mano a quel gruppo che in caso di bisogno della comunità aveva saputo dare le proprie risposte. Non rispose nessuno a quell’invito. L’amarezza per chi ci aveva creduto fu totale, ma si doveva andare avanti; d’altra parte le allerta meteo continuavano ad arrivare.


Ci fu un episodio avvenuto molti anni prima a cui si deve la nascita di quello che è oggi il più grande distaccamento volontario della Toscana. Era il 1992 e il comando dei vigili del fuoco di Pisa era in difficoltà a gestire le operazioni di soccorso alla popolazione ponsacchina colpita dall’alluvione. Arrivarono dei rinforzi da Piacenza con i mezzi e le attrezzature necessarie per far fronte all’emergenza. A far da capolino ci furono 7 volontari della misericordia di Ponsacco, fra cui lo stesso Falchi a cui fu demandato il compito di guidare questi vigili del fuoco tra le strade della cittadina, che i pompieri piacentini non potevano conoscere. Dopo un po’ di tempo arrivarono i complimenti dell’allora comandante provinciale di Pisa per il prezioso aiuto di questi ragazzi ed un’ idea: Perché non costituire un distaccamento dei vigili del fuoco volontari a Ponsacco ? Gli anni passarono fino al 20 luglio del 2002, quando questo progetto è diventato realtà e dagli iniziali 9 volontari, oggi se ne contano 60 provenienti da tutta la Provincia e sotto la direzione del capo distaccamento Stefano Falchi. Negli anni molte novità, una su tutte la nuova sede di via Perugia, hanno contribuito a rendere il distaccamento la “struttura più moderna e funzionale della Toscana” secondo la Cabina di regia Regionale dei distaccamenti dei vigili del fuoco. Stiamo parlando di un distaccamento che è passato dai 273 interventi del 2003 ai 421 del 2007, che garantisce alla nostra comunità un servizio di copertura assistenziale di emergenza 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno con tre turni di 6 volontari che dedicano il loro tempo libero a questa lodevole causa. Il parco mezzi è composto da tre camion che possono contenere 2000, 4000 e 8000 litri d’acqua e che vengono impiegati mediamente due volte al giorno in un territorio di competenza che spazia da Villaggio San Giovanni, nel comune di Lajatico, alla località La Sughera, nel comune di Montaione, al confine tra le provincie di Pisa e Firenze.


Di fronte a dati così rilevanti non possiamo che essere onorati di avere sul nostro territorio una risorsa così preziosa che la nostra lista continuerà a mettere in risalto affinché possa essere conosciuta da tutti e ci batteremo perché possa continuare ad operare su questa scia, raggiungendo traguardi sempre più importanti.

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