venerdì 19 settembre 2008

Giornata di studio sulle rotatorie stradali. Possono essere belle ma soprattutto devono essere sicure.

Oggi 19 settembre i responsabili tecnici “ Geometri ed Ingegneri Civili” che lavorano alla formazione della lista Rossoblu hanno partecipato ad una giornata dedicata allo studio delle rotatorie stradali: aspetti ingegneristici e paesaggistici.


L’iniziativa è stata proposta dal centro interdipartimentale di ricerche agro-ambientali “Enrico Avanzi”, con la partecipazione della facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, Corso di Gestione del verde Urbano e del Paesaggio, del Dipartimento di Ingegneria dei Trasporti della facoltà di Ingegneria Civile di Pisa, dell’Associazione Iacopo Maffei-onlus, della Regione Toscana e dell’Arsia.

A fare da cornice all’evento, a cui hanno partecipato diversi tecnici e docenti universitari provenienti da diverse località d’Italia, è stata la Basilica Romanica di San Piero a Grado dove è stato ricordato anche Iacopo Maffei studente di Ingegneria civile deceduto a seguito di un incidente stradale avvenuto proprio a pochi passi dalla basilica.

Mio figlio è morto” ha detto Andrea Maffei architetto e padre di Iacopo a causa di una grave carenza qualitativa del percorso stradale , evidenziata dalle perizie tecniche effettuate, ma soprattutto dal ripetersi quasi giornalmente di incidenti nello stesso tratto.”

Fra le iniziative dell’associazione c’è stata quella di costituire un gruppo di lavoro per rendere sicuro quel tratto di strada attraverso la realizzazione di una rotatoria (che per adesso non è stata realizzata) alla quale hanno preso parte nella fase progettuale due studentesse poi laureate: Chiara Bernard ( facoltà di agraria) e Linda Giresini ( facoltà di ingegneria) che hanno ricevuto nella mattinata, dai docenti Prof. Ing. Antonio Pratelli e dal Prof. Paolo Vernieri, un riconoscimento per il lavoro svolto.


Elemento fondamentale delle rotatorie deve essere quindi la sicurezza dell’utente che se ne serve. Un aspetto quello della sicurezza che è stato messo in risalto anche dal Prof. Antonio Pratelli del dipartimento di ingegneria civile dell’Università di Pisa che ha parlato della nuova generazione delle rotatorie. “La progettazione di una rotatoria” dice Pratelli “ così come per qualsiasi altra infrastruttura deve basarsi sul principio di sicurezza e capacità, su quelli di percezione e di condizionamento visivo”


Proprio su questi concetti, studi di settore hanno dimostrato che la rotatoria stradale diminuisce, rispetto all’intersezione stradale ad incrocio, del 50-60 % gli incidenti con feriti e addirittura l’80- 90% quelli con morti.


Sono dati che devono far riflettere e che si basano su studi di centri di ricerca che hanno messo in luce fra l’altro la capacità della rotatoria di snellire il traffico e di ridurre drasticamente l’inquinamento acustico e atmosferico.


Molti sono gli aspetti che devono essere valutati nella fase di progettazione; fra questi la geometria della rotatoria e quindi la sua grandezza, le correnti di traffico che dovrà gestire, l’assenza di ostacoli nei due lati e l’adeguata illuminazione. Sono questi gli aspetti che vengono valutati in fase interdisciplinare: gli ingegneri per la fase progettuale e i dottori in Gestione del verde urbano, per la progettazione dell’aspetto estetico e funzionale della rotatoria.

Un altro aspetto importante è stato rilevato nel suo intervento dalla dottoressa Sonia Pecchioli “ Del Taglia Irrigazioni, Firenze” sulle metodologie relative all’irrigazione delle rotatorie. “La presenza dell’acqua e delle fontane deve essere valutato con attenzione. Una fontana dinamica, per statistica, provoca numerosi incidenti stradali in particolar modo tamponamenti e questo perché tende a distrarre il guidatore. Ci sono poi aspetti che riguardano la manutenzione della rotatoria, come l’annaffiamento del manto erboso e delle piante ornamentali e e si basano su due concetti: il costo di gestione ed il volume di acqua necessario.


Riassumendo: fra gli elementi essenziali nella progettazione della rotatoria si deve tener conto


  • Visibilità e comprensibilità di approccio, ovvero l’utente deve percepire la rotonda, distinguendola da lontano in modo da ridurre la velocità, in tal senso è necessaria una buona illuminazione.
  • Ogni automobilista deve percepire la geometria della rotonda in modo da capirne il senso di marcia dei veicoli già immessi e in genere il suo funzionamento.
  • I costi di gestione per la sua manutenzione ( la presenza di un manto erboso e di piante ornamentali necessita di un impianto di irrigazione, la presenza (sconsigliata dai tecnici) di una fontana necessita di periodiche manutenzioni ( ogni 15-30 giorni).


Tenendo presente quanto detto possiamo analizzare quelle che sono le principali rotatorie presenti nel territorio comunale.

Per quanto riguarda la rotonda presso il cimitero comunale, vediamo che i veicoli provenienti da Gello verso il centro e quelli dalla Piazza della Repubblica verso le Melorie hanno difficoltà nel percepire la presenza della rotatoria; l’assenza di deflessione della traiettoria consente a molti veicoli di giungere a grande velocità ( soprattutto la notte) ignorando la rotonda e proseguendo in senso rettilineo, seguendo la traiettoria che più gli conviene. “La presenza di deflessione della traiettoria è fondamentale” dice il Prof. Pratelli, “perché induce il veicolo, su una traiettoria curva, ad uno sbandamento per effetto della forza centrifuga ed il conducente è portato a contrastarla riducendo la propria velocità.”




Nei Pressi della nuova rotatoria all’inizio della strada di Gello è stato introdotto un elemento che crea artificialmente una deflessione del veicolo e che quindi impone la riduzione di velocità e riporta quindi la rotonda stessa entro i canoni previsti dalla legge per le grandi rotatorie.


Analizzando la rotonda presso la zona artigianale delle Melorie ci sono due aspetti da segnalare: il primo riguarda la presenza centrale della torre faro. La torre, ha un alto impatto visivo e quindi estetico ma soprattutto ha sicuramente un alto costo energetico per l’amministrazione pubblica; costerebbe molto meno l’installazione di corpi illuminanti puntuali ( i cosiddetti lampioni) con i quali, secondo la ditta Neri S.P.A di Longiano (FC) specializzata in illuminotecnica, si registra un calo di potenza impiegata e un risparmio di diverse migliaia di euro.

LA ROTONDA DELLE MELORIE


Il secondo aspetto riguarda l’irrigazione. Spesse volte passando nelle ore notturne davanti a questa rotatoria vi sarà capitato di vedere in funzione gli erogatori, ma soprattutto di vedere pozzanghere d’acqua proprio sulla carreggiata, in prossimità della rotatoria.

Il manto stradale è coperto da uno strato di idrocarburi che si formano come residui della combustione, quando questo film viene coperto da acqua, la superficie stradale diventa scivolosa e diminuisce il suo attrito. Per la dott.ssa Pecchioli, la presenza continua ( notte dopo notte) di un irrigatore che bagna l’asfalto tende ad aggravare le condizioni si stabilità della strada e può provocare gravi incidenti.

Crediamo che quanto detto serva giustificare il motivo per cui siamo d’accordo nella realizzazione della rotonda come elemento essenziale per la viabilità, e anche come aspetto estetico ( che può essere il manto erboso o piante floreali). Ben diverso è il concetto della rotonda come elemento scenografico, come può essere la rotatoria di Camugliano o quella degli elefanti di Pontedera, che invece ci vedono assolutamente contrari.

Abbiamo evidenziato alcuni aspetti negativi delle rotonde di Ponsacco, che devono a parer nostro essere modificate per renderle sicure, funzionali, belle, e anche economiche. Concludiamo riportando quanto detto dal Dott. Giacomo Lorenzini , direttore del centro interdipartimentale “Enrico Avanzi” : Non tutte le rotonde sono costruite secondo i criteri di sicurezza, di funzionalità e di estetica. La missione del centro è quella di : sapere-sapere fare-far conoscere.

Questo è proprio ciò che la nostra associazione, che si prepara alle prossime amministrative, intende fare.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

grandi ragazzi, continuate così
Michele T

Anonimo ha detto...

Probabilmente la presenza di un ingegnere nell'ufficio tecnico avrebbe permesso di individuare errori nella progettazione..