martedì 10 maggio 2016

Centro Freschi Unicoopfi

Come si sa a Pontedera c'è il Centro Freschi, una piattaforma che smista, nei vari negozi Unicoopfi dalla Valadera a Firenze e anche vicino a Roma, carni rosse e bianche.
Sappiamo tutti che l'Italia non è autosufficiente nella produzione di carni bovine, suine e avicunicole, per cui al Centro Freschi arriva dall'Italia, Francia e paesi dell'Est Ue, tutta questa carne dove viene lavorata e impacchettata coi più alti standard di igiene e sicurezza a livello europeo.

A parte ciò, volevo però portare l'attenzione sull'efficienza energetica di un centro del genere, che per sua natura necessita di una enorme quantità di energia e risorse.

Unicoopfi è nota per la sua attenzione ai consumi energetici dimostrandolo ogni volta che mette mano ad un vecchio negozio o ne costruisce uno di nuovo. 

Nel centro Freschi l'illuminazione non solo è a led, ma in tutti i locali dagli uffici ai magazzini alle aree di lavorazione, quando non ci sono persone al lavoro, si spegne automaticamente.
Quanto ai consumi di acqua per la lavorazione, ma soprattutto per il lavaggio e l'igiene dei vari reparti, i responsabili del centro hanno calcolato la quantità di acqua necessaria al fine di tenere sotto controllo gli sprechi fatti dalle imprese che hanno in appalto la pulizia. Per gli sciacquoni viene usata l'acqua piovana recuperata dai tetti. Ebbene in questo modo riescono a risparmiare il 20% di acqua all'anno.  

Tutto il tetto è occupato da un impianto fotovoltaico che soddisfa il 10% del fabbisogno energetico totale del Centro.
A prima vista sembrerebbe poco, ma quando si pensa che al suo interno ci sono enormi volumi in cui la temp a seconda dei casi va da 2 a 7°C h24, se non ci fosse quel 10% costerebbe caro economicamente e ambientalmente.
Nei reparti di lavorazione la temp. è stata alzata da 7 a 8°C, che vuol dire subito un risparmio di energia di c.ca il 20%.

Il centro è stato costruito anche per servire reti di negozi di altre distribuzioni, ma attualmente sta lavorando al 50% delle sue potenzialità.

Per di più nell'ultimo anno c'è stato un calo del 30% nel consumo di carni rosse e addirittura del 20% per le carni bianche.
Giacomo Brogi

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