martedì 18 gennaio 2011

Ponsacco, quale cultura?

Siamo la città del mobile e dell'arredamento o meglio lo eravamo. Il nostro è un paese la cui Storia è fortemente legata ad un'economia artigianale che per decenni ha fatto di Ponsacco, un nome legato all'arte del legno e del mobile; un nome che è stato possibile esportare e far conoscere non solo in Italia ma anche all'estero grazie alla bravura degli artigiani. Ma ben prima che si sviluppassero le ditte industrializzate nel settore del mobile e dell'arredamento, nel nostro paese vivevano tanti artigiani che avevano le proprie botteghe lungo le rughe del corso e che hanno fatto della falegnameria non un lavoro ma una vera e propria arte, fatta di ingegno, passione e manualità. Gli anni passano, le cose cambiano e con loro anche l'economia ed i bisogni della gente che si adeguano ai mutamenti della società: cambia il modo di comprare ed il modo di produrre perchè si perde il concetto di un prodotto ( come il mobile) che serva per tutta la vita e si pensa invece a qualcosa di deteriorabile e sostituibile, una volta rotto.
Allora ci possiamo domandare: Cosa è rimasto a noi, cittadini di oggi, di quelle persone che con la loro vita e con il loro lavoro hanno contribuito alla crescita di Ponsacco? Poco o nulla e questo per demeriti di chi ci ha governato in questi annie perchè non ha saputo mantenere salde le radici e le tradizioni che sono parte della cultura della nostra città e così mentre il corso e la piazza si spopolavano di ponsacchini per la mancanza di attrazzioni, nessuno si accorto per tempo, (qualche decennio fa) che se la gente se ne andava, di conseguenza avrebbero chiuso anche i negozi di un Corso, una volta ricco di vita ed oggi sempre più sconsolato. Perdemmo il treno, quello che ci avrebbe consentito si sviluppare a Ponsacco una zona artigianale e commerciale del legno che invece fu fatta con successo a Perignano e con essa molti falegnami ponsacchini migrarono nel paese vicino e poi, grande errore, perdemmo anche la scuola superiore, perchè avremmo potuto puntare ad una scuola professionale del legno e del design. In questi anni, di errori ne sono stati fatti e tanti, alcuni di essi irrimediabili, altri difficili da cancellare soprattutto in un periodo economico non facile come quello che stiamo passando.
Nell'ultimo consiglio comunale la lista ROSSOBLU ha votato a favore dell'inserimento del museo del legno (presente alla mostra del mobile) nella rete museale della valdera. Il nostro voto favorevole al progetto che ha almeno nell'obiettivo generale quello di fare conoscere un museo che ripercorre la storia sociale ed economica di Ponsacco è dovuto alla volontà, da parte nostra, di lavorare perchè si conosca la Storia e si recuperino le tradizioni che l'hanno caratterizzata in tutti questi anni. Nel nostro stile di lista civica apartitica, abbiamo fornito alla Giunta delle linee di indirizzo su cui lavorare e che si basano essenzialmente sul fatto che "va bene far conoscere il museo del legno al di fuori di Ponsacco, ma prima bisogna far si che siano i ponsacchini a sapere da dove provengono e questo si potrà fare attraverso progetti che coinvolgano anche le Scuole, perchè la sensibilizzazione deve partire dai più piccoli per arrivare fino ai grandi; è chiaro che in questo percorso di conoscenza la Giunta deve fare la sua parte coinvolgendo anche le associazioni del territorio in progetti culturali che abbiano come scopo quello di fare riscoprire le nostre tradizioni". La scuola Europea di Formazione professionale che ha sede nel palazzo Valli, deve puntare sui nostri giovani e sulle loro potenzialità, perchè altrimenti serve a poco. Su tutti questi temi Noi non ci tiriamo indietro e siamo pronti a fare la nostra parte.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'albero a cui vengono tagliate le radici è destinato a morire e questo sta succedendo a noi. Sul passato si costruisce il futuro e delle capacità dei nostri nonni dobbiamo solo essere orgogliosi. E' sacrosanto che le tante (troppe?) persone che si sono fermate nella nostra bella terra ne conoscano la storia e che si integrino con noi (ma non il contrario). L'impressione purtroppo che ho, vivendo abbastanza il paese, è che questo interessi proprio a pochi!

Listarossoblu ha detto...

E' giusto quello che dici! E' per questo che facilitare l'accesso al centro di tutte le nuove famiglie che sono venute a ponsacco, anche e soprattutto con piste ciclabili sicure che collegano le frazioni e le scuole al centro, è una mossa decisiva!

Avete mai provato ad andare in centro con la bici? Col passeggino? coi figli? A piedi?

Siamo in pianura e i un territorio piccolissimo!

Per esempio una pista ciclabile nel parco urbano che potrebbe collegare anche la fraz. di Val di Cava, un piazzone senza auto ma con i giochi per i bambini, un cinema per i bambini, possibilità di mandare i figli a scuola con la bici o andare con loro in bici a scuola o un pomeriggio, mercatini ben sviluppati della filiera corta agroalimentare....

Quando la gente con facilità e semplicità può raggiungere il centro, anche il commercio si rivitalizza senza bisogno di andare a cercare fuori negozi e centri commerciali! Si sveglia anche la curiosità di conoscere meglio la storia locale!

Sennò noi e le nuove famiglie che sono venute a ponsacco prendiamo l'auto e andiamo a pontedera, oppure spingiamo i passeggini nel chiuso dei nostri giardini, e ci estraniamo tutti dal nostro stesso tessuto siciale!!
Giacomo Brogi