martedì 3 novembre 2009

Partecipare vuol dire vivere il paese.

In campagna elettorale si è parlato tanto di partecipazione e della necessità di lavorare e di far fronte comune (maggioranza e minoranze) per riavvicinare la gente alla comunità ponsacchina.

Ma se la gente è lontana è perché per anni lo sono stati i partiti locali e le amministrazioni, che spesso hanno fatto e deciso senza mai interpellare il cittadino; è stato fatto così anche con il piano urbanistico e con l’Unione dei Comuni. Molto spesso gli amministratori hanno vissuto gran parte del loro tempo nel palazzo comunale e non si sono resi conto del disagio più o meno grande dei cittadini.

Come si possono sapere i problemi dei commercianti di Ponsacco, se non si compra mai nei negozi di quartiere o se non ci si ferma mai nel centro o in periferia, per parlare con i negozianti? Come si possono conoscere i problemi della gente, se non si vive il territorio?

Sarebbe interessante proporre a metà mandato una sorta di verifica di governo per capire anche il gradimento della gente, e valutare l’operato dell’amministrazione, ma anche delle minoranze che non possono starsene da parte per 5 anni; sarebbe sicuramente una forma aggiuntiva di democrazia.

Ci siamo appellati più volte ai nostri concittadini affinché partecipino alle assemblee pubbliche dei consigli comunali e delle commissioni consiliari, proprio come forma di trasparenza, pubblicità e conoscenza; con soddisfazione rileviamo che qualcosa si sta muovendo, un po’ di pubblico è sempre presente.

Anche le nuove tecnologie informatiche possono darci una mano nell’attività di semplificazione amministrativa e per favorire la partecipazione. In questo senso, a Ponsacco siamo ancora indietro, perché diverse amministrazioni hanno pagine internet dedicate ai consigli comunali, dove l’utente può visionare e scaricare le delibere del consiglio comunale.

Alcuni Comuni registrano le sedute pubbliche del consiglio comunale e delle commissioni e le pubblicano sul sito istituzionale in modo che la gente possa vedersele comodamente da casa; ci sono, poi, pagine dove è possibile

segnalare per via telematica i disservizi e la richiesta di piccole opere di manutenzione.


lista Rossoblu


2 commenti:

Anonimo ha detto...

L'informatica già l'informatica.
Chi è sopra i 50 anni ricorderà
una famosa trasmissione che si chiamava "Non e mai troppo tardi"
C'era un bravo insegnante di scuola elementare che tutte le sere teneva alla televisione un corso per imparare a leggere e scrivere.
Ecco voi della lista, che dovreste avere un discreto tasso di scolarità, dovreste fare nel vostro piccolo una cosa del genere in modo che la gente volenterosa e ancora esclusa da tali conoscenze possa acquisire nozioni elementari d'informatica e d'inglese.

Anonimo ha detto...

sarebbe bello poter far si che magari qualche anziano o meno giovane, possa avvicinarsi all'informatica e alle nuove tecnologie, perchè oggi non saper andare al computer è un po come non saper andare in macchina: si rischia di rimanere a piedi.