mercoledì 19 agosto 2009

Rifiuti: L'iva a Geofor è illegittima. Scattano i rimborsi


A riconoscere l'illegittimità è la sentenza della Corte Costituzionale, la 238 del 24 luglio 2009 e sancisce che la tariffa d’igiene ambientale (Tia), nonostante la denominazione, è una tassa a tutti gli effetti. In termini tecnici ha natura tributaria e non tariffaria: quindi, è illegittima l’applicazione dell’Iva.
Tutto è iniziato con il cambio del nome da TARSU Tassa Rifiuti Solidi Urbani ( una tassa sulla quale non è possibile aggravare nessuna imposta aggiuntiva) a TIA, Tariffa di Igiene Ambientale, ( sulla Tariffa invece l'iva può essere applicata come corrispettivo per un servizio prestato). Ma la sentenza parla chiaro: Non c'è differenza tra TARSU e TIA, sempre di Tassa si tratta.
Da molti mesi le associazioni di consumatori si erano espressi contro il passaggio da TARSU a TIA, ma i gestori del servizio hanno sempre manifestato contrarietà alle posizioni assunte dai consumatori ed hanno difeso la scelta di farci pagara l'IVA, circa un 10%.
Adesso, vi è la possibilità di richiedere il risarcimento di quanto abbiamo pagato come imposta aggiuntiva, attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno, con la quale si mette in mora la Geofor e si bloccano i tempi di prescrizione.
L'associazione culturale Rossoblu presta il proprio aiuto a chi volesse far valere i propri diritti risarcitori. Il servizio è rivolto in maniera gratuita, salvo un rimborso spese, a tutti gli associati e a chi ne fosse interessato. Per informazioni e/o accedere al servizio, scrivete a: listarossoblu@gmail.com

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