mercoledì 14 giugno 2017

Consorzio Bonifica

Mercoledì 5 aprile c'è stato l'incontro col Presidente del Consorzio 4 Basso Val d'Arno, Marco Monaco, chiamato dal Comune per spiegare l'impennata della ex Fiumi e Fossi.

In sostanza a parità di spesa annua del Consorzio, pari a 15 mln di euro, che è la stessa degli anni scorsi, in base ad un nuovo calcolo logaritmico, che ha determinato la tassa in base a vari parametri, alcuni pagano meno, altri pagano il doppio o il triplo e forse più.

Potrei scendere nei particolari, ma è del tutto inutile, tanto non cambia nulla. Anche la promessa del Presidente di ritoccare qualche parametro del calcolo non cambierà sostanzialmente nulla, ma anzi c'è il rischio che faccia peggio, come ad esempio penalizzare la zona di Pisa con la sua maggiore urbanizzazione, e scatenare ire politiche pesanti al punto di ritorcersi contro il contado, che siamo noi. Comunque stiamo ancora aspettando.

Tutta questa vicenda mi fa tornare indietro al tempo della del crollo delle Torri Gemelle, quando ero agli inizi della professione di promotore finanziario assicurativo.
Chi mi stava sopra mi spingeva a denigrare l'investimento immobiliare a favore di quello mobiliare, perché nel tempo quest'ultimo da sempre più soddisfazione anche quando ci sono i crolli dei marcati azionari.

Da allora di crolli ce ne sono stati altri, persino delle reputate sicurissime obbligazioni di Stato, per cui la prudenza non è mai troppa e ci vuole sempre una valutazione al momento che si decide di investire.

Ma anche qui non mi dilungo, perché la mia riflessione va agli immobili. Con il passaggio dall'ICI all'IMU l'imposizione fiscale sugli immobili è praticamente raddoppiata.
Alle spese di manutenzione di cui necessitano intrinsecamente, si aggiunge un carico fiscale che oggi vale 50mld di euro all'anno. Dentro a tale cifra ci rientra anche la tassa sui rifiuti, ma a questo punto dico che c'entra anche quella del Consorzio bonifica.

Ebbene sì, un immobile non ha bisogno solo di opere di manutenzione muraria, ma è inserito in un contesto territoriale, per cui al fine di tutelare lo stesso dagli eventi atmosferici sono necessarie opere e manutenzioni di opere idrauliche.

Più è estesa l'urbanizzazione e maggiori sono le spese di spazzamento e raccolta rifiuti, pubblica illuminazione, che vanno ad incidere nella Tari e Tasi.

Tari, Tasi e tassa del Consorzio bonifica qui da noi fanno parte dei costi che generano i muri.

I comuni hanno fatto cassa negli anni passati con gli oneri di urbanizzazione. Ci sono state esagerazioni che oggi paghiamo sia in termini economici con le tasse dette e anche ambientali, non solo perché il suolo è stato perso in maniera irreversibile, ma anche perché i rischi idraulici sono aumentati. Quando ci sono le alluvioni i danni li paga anche lo Stato che poi vanno a debito. Infine l'eccesso di costruzioni rispetto al fabbisogno effettivo, ha creato un crollo del mercato immobiliare a cui, al tempo del crollo delle Torri gemelle, nessuno avrebbe mai creduto.

Giacomo Brogi

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