martedì 17 maggio 2011

Ponsacco: paese addormentato. Ci vuole una scossa

Non si può dire che Ponsacco sia brutto ne tantomeno che ci si viva male, si può dire invece che potremmo fare molto meglio e naturalmente che ci sono delle scelte che riteniamo sbagliate se non addirittura dannose e che hanno influito negativamente sullo sviluppo del nostro paese. Si potrebbe dire che Ponsacco è da anni una città che si è addormentata sugli allori godendo del boom economico degli anni passati, senza accorgersi che prima o poi sarebbe finita e così è stato: di quella città del mobile e dell'arredamento rimane solo un cartello arrugginito all'ingresso del paese; poi ci siamo vantati di avere una scuola superiore, ma senza saperla valorizzare, forse perchè chi ci ha amministrato in passato non ci ha creduto fino in fondo, ed anche quella esperienza è finita ( a vantaggio di Pontedera, tanto per cambiare). Poi è arrivata la crescita urbanistica ed il conseguente aumento di popolazione, ma Ponsacco aveva perso la bussola senza sapere e forse non lo sa neanche oggi, dove voleva arrivare. I servizi sono gli stessi di 20 anni fa e anche i progetti mai realizzati, come quella piscina di cui Ponsacco avrebbe tanto bisogno soprattutto per farsi sentire più vicino ai suoi giovani costretti a migrare verso altre mete. Un progetto, quello della piscina di certo non realizzabile con le sole finanze comunali, ma l'esperienza insegna ( nel caso del circolo Tennis) che il connubio pubblico - privato può funzionare. Poi come insegna anche l'esperienza di Capannoli, un bell'aiuto può arrivare dal finanziamento da parte di enti sovracomunali ( Regione o Stato) di progetti di qualità come accaduto per la scuola materna, realizzata interamente in legno e secondo le tecniche di bioedilizia. Ponsacco è cresciuta ma mentre lo faceva perdeva piano piano la sua identià, la sua storia e tradizioni, perdeva quel fascino e quell'attrazione che l'hanno caratterizzata per anni. Quegli stessi anni nei quali Ponsacco sapeva meravigliare i suoi abitanti, conosceva il modo di reinventarsi: basta ricordarsi della sagra dell'orso con il materasso più grande del mondo, l'altalena più alta, il pacco più impacchettato, la piazza della Repubblica trasformata in un campo da Beach Volley, e tante altre cose... tutto finito e forse la colpa è anche di chi amministratore ha lasciato che pensando al domani ci si dimenticasse il passato. Ponsacco avrebbe bisogno di una scossa, ma deve venire dalla gente, dal basso, da coloro che devono sentirsi parte di questa comunità. Noi Rossoblu lanciamo la proposta di Un concorso di idee che coinvolga la gente; protrebbe essere il modo giusto per riqualificare e dare un volto nuovo al centro storico, cuore, ed una volta, centro di aggregazione dei ponsacchini.

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