lunedì 17 settembre 2018

L’allevamento intensivo di Cenaia. Ponsacco scrive alla Regione per l’inquinamento


 Il Comune di Ponsacco scrive alla Regione Toscana  in merito ai problemi  di natura ambientale del mega allevamento intensivo di suini di Torre a Cenaia che come segnalato anche dalle associazioni ambientali potrebbero avere delle ripercussioni negative sull’ambiente circostante, compreso il territorio di Ponsacco. 
Le maleodoranze che si sentono sempre più frequentemente, ma anche i problemi legati al corretto smaltimento dei liquami di ben 15 mila suini,  i problemi legati al sovraffollamento degli animali e alle loro condizioni di salute ed ancora la tutela delle falde acquifere, dei terreni e dell’aria sono tutti temi affrontati nell’osservazione presentata in Regione dal Sindaco Francesca Brogi e dall’Assessore all’Ambiente Emanuele Turini.   Negli anni sono numerose le diffide e le prescrizioni che la Provincia, la Regione ed Arpat hanno intimato all’azienda ed il 24 agosto scorso la Regione Toscana, con decreto n 13386 ha sospeso l’Autorizzazione Integrata Ambientale a causa delle “accertate e reiterate inottemperanze già oggetto di Diffida n. 1234 del 1 febbraio 2018”, e ha diffidato la società a proseguire l’attività di allevamento intensivo dei suini.  “ Dalla relazione presentata dall’azienda a sostegno del procedimento di valutazione ambientale postuma” dice Turini “ non sono previsti interventi di miglioramento degli impianti, di investimento o di mitigazione pertanto a meno di una drastica riduzione degli animali in allevamento, i problemi evidenziati continueranno a persistere”. Il Comune, tra le altre cose chiede alla Regione che  si prescrivano gli adeguamenti necessari alla corretta gestione dei liquami ed il controllo delle maleodoranze oltre che alla tutela dei terreni circostanti e delle falde,  che sia redatto un piano di monitoraggio continuo sia del suolo che di aria ed acqua da parte degli enti preposti  ed infine che l’AIA rilasciata all’azienda sia rivista e aggiornata ai nuovi disposti normativi e che vi sia la redazione di un piano di riduzione dei suini al fine di garantire anche il rispetto del D.lgs. 122/2011.
La lista Rossoblu  sostiene l’amministrazione  e le associazioni ambientali  in questo percorso volto a tutelare il territorio, la salute delle persone e degli animali.  Ci auguriamo che dopo anni si possa risolvere il problema di un’allevamento che per dimensioni è molto più simile ad un impianto industriale che non ad una azienda agricola.

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