mercoledì 15 febbraio 2017

Relazione di Geofor in Commissione ambiente aperta al pubblico

Ieri sera la commissione ambiente era aperta al pubblico e al suo intervento in deroga al regolamento, due ing di Geofor hanno relazionato sia sulla vicenda delle maleodoranze, che sul nuovo impianto anaerobico che sostituirà il vecchio e inefficiente impianto di compostaggio aerobico.
Riguardo alla maleodoranze da settembre a dicembre 2016 sono state posizionate centraline che in sostanza non hanno evidenziato nessun tipo superamento dei limiti di legge. Solo le PM10 hanno evidenziato dei picchi, ma forse dovuti soprattutto al traffico veicolare.
E' bene precisare che maleodoranza non coincide con tossicità, ma è solo un grosso fastidio per gli abitanti che stanno anche a più di 5km dagli impianti di Geofor, Ecofor e altri di natura privata della zona industriale.

In effetti il periodo più critico per le maleodoranze è quello estivo, ed infatti alcuni abitanti ieri sera lo hanno ben rimarcato. C'è anche il problema dei camion carichi, che spesso lasciano la scia perché parzialmente coperti. Gli ingegneri si sono presi l'impegno di controllare le prescrizioni per gli autisti, che in sostanza devono prevedere una copertura più accurata del cassone del loro mezzo.

Per il problema estivo gli ingegneri hanno garantito che il monitoraggio sarà esteso a tutto il 2017 e sarà incrociato con i dati della locale stazione meteo per vedere la relazione tra maleodoranze e vento di mare. Anche quella brezza forte che si alza man mano che l'entroterra viene riscaldato dal sole estivo. La differenza di temperatura tra il mare e la terra muove l'aria verso di noi pressoché ogni giorno soprattutto nel pomeroggio.

Nel 2017 comunque emissioni odorigene dall'impianto Geofor non ci saranno, perché è in completa dismissione. Le 21000 tonnellate annue di umido provenienti dal bacino Geofor prenderanno soprattutto la strada del nord Italia, dove ci sono molti impianti sia anaerobici che aerobici anche fino 100000 tonnellate. Purtroppo la Toscana, e ancor peggio il sud Italia, ha una endemica scarsità di tali impianti.

Le emissioni odorigene, come rilevato anche dal pubblico, potrebbero derivare dalla discarica Ecofor e da impianti privati che trattano i rifiuti nella stessa zona industriale.
Il 2017 sarà l'anno della verità su chi fa puzzo, visto che l'impianto di compostaggio Geofor in sei, sette mesi sarà azzerato. Sarebbe opportuno sentire anche Ecofor come gestisce la discarica e infatti l'amministrazione comunale provvederà a chiedere un incontro.

Entro febbraio-marzo inizieranno i lavori di costruzione del nuovo impianto anaerobico-aerobico da 44000tonnellate annue.
Tutto l'umido del bacino Geofor entrerà prima nell'impianto Anaerobico dopo un'accurata vagliatura con tecnologia tedesca che di norma viene usata per estrarre l'umido dall'indifferenziato. Mano a mano che il porta a porta si estenderà a tutto il bacino Gefor, l'umido aumenterà fino a 35.000 tonnellate annue.

Tutto il processo lavorativo si svolge in capannoni in depressione, ovvero con aspirazione filtrata, e saranno lavate le ruote a tutti i camion in uscita. Tale acqua di lavaggio di ruote e piazzali, come quella piovana verranno utilizzate per i processi di lavorazione.

Ci saranno due digestori anaerobici dove si formerà il biogas che una volta depurato dalle impurità verrà bruciato per produrre energia elettrica fino 1,5 MW (1,487). Questa sarà incentivata e in parte servirà per l'impianto stesso e l'altra sarà immessa in rete.

Sul digestato mi hanno risposto che sarà lavorato con l'aggiunta di ramaglie, anche in più stadi per ottenere compost di qualità che verrà almeno per i primi tempi regalato agli agricoltori. Non c'è alcuna previsione, infatti, del valore economico del compost di qualità prodotto.

Rispondendo alle mie domande gli ingegneri hanno detto che stanno valutando la possibilità di ottenere biometano per la rete del gas e per autotrazione. Ho sottolineato che sarebbe molto importante ciò per realizzare la tanto agognata economia circolare che non prevede nessun tipo di combustione.

Anche la produzione di biometano è incentivata, ma il problema attuale sembra che non sia ancora ben chiaro come ottenere le caratteristiche specifiche per poterlo mettere in rete o per autotrazione.

A questo punto si può dire che un tale impianto non emetterà più cattivi odori, i motori ad alta efficienza, che bruceranno il biogas per c.ca 8000 ore all'anno, invece, emetteranno, seppure nei limiti di legge, particelle ultrafini e inodore dette PM2 o 2,5. Sarà necessario un monitoraggio in continua delle emissioni inodore, e anche delle emissioni odorigene eventualmente provenienti da altri impianti come ad esempio la discarica.

Vediamo o meglio annusiamo l'estate 2017.
Giacomo Brogi

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