martedì 3 gennaio 2012

Segnale preoccupante: fuga di negozi dal centro urbano


Abbiamo più volte tentato di fare capire all'amministrazione comunale e alle varie associazioni di categoria, che il corso Matteotti, pur essendo il cuore del paese ( o almeno una volta lo era) non può essere considerato come isolato dal resto del paese. Il piano del commercio che noi chiediamo da anni, non c'è; si vive quindi alla giornata e spesso e volentieri, si arranca; la crisi economica, poi fa la sua parte. Ora che si sta mettendo mano al regolamento urbanistico e al piano strutturale è il momento giusto per fare scelte coraggiose ( ben diverse dal Coraggio di Osare dell'allora Sindaco Granchi) tra cui quello di ridisegnare il centro di Ponsacco, che negli anni si è esteso come normale continuità del corso; pensiamo a vie come N.Sauro, via Roma, via Carducci, via Vanni, viale Primo Maggio, viale della Rimembranza, via Battisti, via Melegnano. Partendo quindi dalla piazza della Repubblica, passando per il corso, si andrebbe a creare un percorso fatto di vetrine e negozi di vicinato estendendo, così il centro commerciale naturale, oggi solo di facciata. Questo tipo di operazione deve avvenire intanto sulla carta, attraverso un regolamento urbanistico che estenda il concetto di centro storico a queste strade, poi creando le condizioni per un naturale proseguo del centro facendo si che il cittadino ed in generale il visitatore abbia la possibilità di muoversi, una volta parcheggiata la macchina, a piedi.
Non rimarrà molto dei negozi di quartiere se non si creeranno le condizioni perchè i negozi possano rimanere su queste strade, infatti molti stanno migrando verso zone limitrofe come le Melorie, dove in viale Italia si sta realizzando un centro servizi, che inevitabilmente porterà via i negozi dal paese. Cosa ne rimarrà di Ponsacco e dei suoi negozi? La zona artigianale era sicuramente necessaria, così come lo è l'installazione di attività lungo viale italia, ma ettenzione, bisogna porre dei limiti: perchè è stata autorizzata la realizzazione di quei centri servizi che si porteranno dietro molte attività oggi presenti nel capoluogo? Possibile che a questo, i nostri amministratori non abbiano pensato? Come si può conciliare l'interesse di tutelare i negozi in paese se poi allo stesso tempo si punta sui grandi centri commerciali e di servizi? Altra campanella di allarme: Nel corso ci sono due attività gestite da cinesi: un negozio di abbigliamento e lo storico bar Pandolfini passato alla Cina e poi è stata aperta una sala giochi, l'ennesima a Ponsacco. Alle Melorie c'è un grande magazzino, gestito dai Cinesi, che vende pratricamente di tutto a prezzi bassissimi; come è possibile competere con questi prezzi? La qualità del materiale venduto dai cinesi spesso è scarsa e come segnalato anche dalle associazioni dei consumatori spesso e volentieri i prodotti made in China, sono pericolosi per la salute delle persone, quindi occhio alla qualità e non solo al prezzo. Se non si porrà un limite attraverso una apposita regolamentazione, anche all'espansione di questo tipo di negozi e a tutela del commercio locale, vedrete che ben presto di negozi a Ponsacco ne rimarranno veramente pochi.

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