giovedì 16 giugno 2011

Acqua ed energia, dalle parole ai fatti.

Riportiamo di seguito l'articolo che era stato preparato per il Ponte di Sacco, di Giugno, ma che per un disguido con la redazione non è stato pubblicato.

Come lista Rossoblu esprimiamo grande soddisfazione per il risultato del referendum del 12 e 13 giugno scorso nel quale si è votato su “acqua e nucleare” e siamo due volte contenti del crisultato ottenuto anche perchè nel nostro piccolo abbiamo dato, volentieri, una mano ai comitati referendari di acqua e nucleare della Valdera a cui va il grande merito di avere colmato il vuoto " comunicativo" lasciato da giornali e televisioni in questi mesi pre -referendum. I grandi protagonisti, di questo risulato, però sono i cittadini, i quali SI SONO FATTI SENTIRE, con un grande movimento democratrico e trasversale. L'esito del referendum è stato schiacciante a Ponsacco così come nel resto d’Italia: i cittadini vogliono che l’acqua rimanga pubblica e che il governo abbandoni definitivamente il piano energetico sul nucleare; scelta, quest’ultima in linea con la politica ambientale della lista Rossoblu che ha votato in consiglio comunale per la mozione su "Ponsacco Comune denuclearizzato"chiedendo che sul territorio comunale siano vietati anche lo stoccaggio e la lavorazione di materiale radioattivo ad esclusione di quello ad uso terapeutico e sanitario. La politica Rossoblu in ambito ambientale è quella dello sviluppo sostenibile percorribile anche attraverso l'uso di energie rinnovabili e perseguendo la buona pratica del risparmio energetico; per questo in consiglio comunale abbiamo votato a favore della variante al regolamento urbanistico e piano strutturale e stiamo lavorando in commissione congiunta Ambiente- Urbanistica alla stesura del Regolamento di Bioedilizia a cui, come lista Rossoblu, abbiamo potuto dare un contributo. Nel programma presentato agli elettori c'è il fotovoltaico negli edifici comunali e abbiamo espresso parere favorevole in consiglio comunale all'installazione di tale impianti su edifici pubblici e questo in virtù del fatto che il costo dell’energia elettrica per la pubblica illuminazione incide pesantemente sul bilancio comunale con ricadute negative sulle tasche dei cittadini; basta leggere l'ultima determina del quarto settore che prevede un impegno di spesa di 55 mila euro per pagare le bollette enel della pubblica illuminazione e a cui si aggiungono ulteriori 9 mila euro per l'energia elettrica degli edifici comunali. L’esito del referendum, poi, ci da lo spunto per tornare a parlare ancora una volta dell’inceneritore di Gello che la Ecofor Service è intenzionata a costruire a pochi passi da Ponsacco; si tratta di un mega impianto che brucierà rifiuti ( e dovrebbe produrre energia) con tutte le conseguenze negative per la salute e per l’ambiente che gli stessi medici ed esperti hanno messo in evidenza più volte. La Ecofor che è una società a partecipazione pubblica, di cui fa parte anche il comune di Ponsacco, sta continuando la pubblicità del dissociatore ( per la legge non è altro che un inceneritore) e questo nonostante sia in atto una sperimentazione a Peccioli, di cui ancora non si sa l'esito. Come fa, quindi Ecofor a dire che il dissociatore funziona? Questa pubblicità, fatta sui giornali, radio, e anche sul Ponte di Sacco, ha un costo che paghiamo tutti noi. Ecofor non solo non tiene conto della sperimentazione, ma nemmeno delle alternative che sono state presentate anche in sede di tavolo tecnico dal coordinamento corretta gestione rifiuti Valdera di cui fa parte anche la lista Rossoblu. A tal proposito basta pensare che a Civitavecchia verrà costruito il primo impianto in Italia della israeliana "Arrow Bio", sempre presentata dal coordinamento tra le tante altrenative all'incenerimento sia per rifiuti urbani che industriali! Sia ecofor che Bevedere nelle loro discariche non hanno nessun tipo di impianto di selezione!

Sull'acqua- Abrogata la legge nazionale che imponeva l'entrata dei privati nelle società pubbliche di gestione dell'acqua è necessario, adesso, che a partire dalle istituzioni regionali, in primis dal Governatore Rossi, si attui una riorganizzazione del servizio di gestione della rete idrica integrata che comprenda il controllo e la gestione dell’intero ciclo dell’acqua: dall’immissione in acquedotto, alle fognature, alla depurazione. Per la legge regionale i Comuni ricadenti in uno stesso ATO devono consorziarsi con lo scopo di curare la programmazione, l’organizzazione ed il controllo sull’attività di gestione del servizio idrico; e’ proprio quest’ultima, la gestione del servizio, che spesso è messa in discussione ed è per questo che deve essere assicurata nei confronti dei cittadini la massima trasparenza, efficienza e snellezza affinché questi enti non si tramutino in carrozzoni mantenuti dal contribuente e senza nessun ritorno in termini di qualità del servizio. Anche la rete idrica Ponsacchina, come per altro più volte da noi richiamato, necessita di interventi di ammodernamento e potenziamento: pensiamo ad esempio al depuratore cittadino o a zone come la via vecchia di Pontedera dove sono necessari interventi di risanamento ambientale; si pensi che alcune famiglie non hanno gli allacciamenti alla rete fognaria e sono costrette, da anni, a ricorrere all’auto spurgo e questa è una situazione che deve essere risolta quanto prima.

1 commento:

Gabry ha detto...

Buonasera, ho votato 4 si al referendum e sono molto contento di essere andato a votare,semplicemente perchè con il mio voto ho contribuito al risultato. Concordo con l'analisi da voi fatta e sulla necessità di attuare una serie di traformazioni al sistema idrico regionale. Come per i rifiuti bisognerebbe che il cittadino virtuoso ( che non spreca l'acqua) venisse premiato anche con degli sconti in bolletta così come dovrebbero essere incentivati gli interventi per ridurre il consumo d'acqua. La sensibilità dei privati cittadini sta aumentando anche perchè se sprecano l'acqua gli arriva una bella mazzata di bolletta; peccato che la maggior parte d'acqua viene persa attraverso l'acquedotto pubblico ed è qui che si deve intervenire ammodernando la rete idrica.